Sarà colpa della quarantena, ma mi sto accorgendo di vivere in un palazzo pieno zeppo di gente: prima non era raro tornare a casa ad una certa ora del pomeriggio e sentire un silezio assordante provenire dalle porte degli appartamenti. La domenica era un’altra storia, soprattutto in giornate uggiose, dove le uniche creature fuori casa erano gli scoiattoli sotto i rami degli alberi. Ecco, allora lì sentivi la televisione fissa sul telegiornale, la musica a tutto spiano, le ventole dei bagni attaccate per docce millenarie.
Adesso siamo tutti a casa, o quasi: questi rumori li si sentono quando capita, non c’è più la vecchia e sicura routine.
I Nuovi Inquilini
Se prima accanto al nostro appartamento c’era una giovane famigliola con un bimbo piccolo, adesso la musica è cambiata, nel vero senso della parola: nuovi inquilini, nuove abitudini e nuovi rumori molesti ad orari da lupi.
Il pianto del bambino non si sente più, se lo sono portato via nel trasloco (ma va); al suo posto, c’è la radio alle ore più svariate del giorno, mandando musica anni ’70 o le canzoni dei Paramore ai tempi d’oro (2009 o 2010, quando si andava in giro con il ciuffo davanti agli occhi e ci si faceva chiamare Emo).
La prima sera che io e Fidanzato ce ne siamo accorti, non abbiamo chiuso occhio, siamo rimasti a fissare il soffitto aspettando che pure le risate gutturali terminassero; se non sono le risate, adesso è la tosse di uno dei due che più che coronavirus, mi pare colpa delle sigarette.
Credo che si tratti di due vampiri a questo punto.
A proposito di sigarette
Non sono una fumatrice, quindi non ho il problema di dover scendere nel giardino comune per dedicarmi alla sigaretta: altri invece ce l’hanno puntualmente quando apro le finestre per cambiare l’aria alla camera la mattina.
Oh, oh, oh, eccola ha aperto la finestra, vaiiiiiiiiii si fuma!!!
Tempo un paio di minuti e l’intera casa dei puffi odora di fumo.
Allegria.
🚬
E quelli del piano di sotto
Al piano di sotto tempo fa ci viveva una coppia con cane🐕 e gatto🐈: quest’ultimo ho la vaga idea che tenesse lontano i topi dal palazzo, visto che appena se ne sono andati, ci siamo trovati Roger🐁 che scorrazzava felice per casa (ci abbiamo messo 7 mesi prima di risolvere il problema del topo).
Adesso ci vive un’altra coppia spagnola, credo mia coetanea da quel poco che ho visto: come ho già detto, era difficile incrociare persone per le scale della palazzina, figuriamoci adesso che siamo tutti chiusi dentro casa.
La prima sera del lockdown imposto in Regno Unito, credo abbiano organizzato una bella festicciola con tanto di musica, risate e alcool (solo così posso spiegarmi certe risate). La porta si è aperta più volta durante la serata, fino allo scoccare delle tre e mezza del mattino o giù di lì. 🎉🎉
Immagino abbiano voluto dire addio alle nottate di follia che adesso non si possono più organizzare: per strada la polizia ha il permesso di disperdere gruppi numerosi composti da più di 2 persone, tanto per dire. (Sì, ancora puoi uscire per fare jogging, ma se ti metti una mascherina la gente ti guarda come se all’improvviso ti si fosse spuntata un’antenna verde dalla testa. E siamo nel paese dove prima non ti guardava nessuno…)
Mah, sarà, forse io parlo solo per invidia, perché so che hanno il parquet in tutta la casa a contrario mio, bloccata sulla moquette grigio topo vecchio ed in pensione.
Speriamo di dormire: prossima mossa, imparare a ballare come in River Dance saltellando tutto il giorno sulle loro teste, con delle belle scarpe col tacco.
Beccherò l’ora in cui chiuderanno pure loro gli occhi.
A meno che non siano sordi.