Halloween: decorazioni per negozi vari (2023)🎃

Ma bentornati, bentornati! Qui arriva il freddo dopo un inizio autunnale del tutto atipico – quando mai ancora non avevo i leggins stra-doppi stra-caldi a questo punto dell’anno? Ma non divaghiamo troppo, non voglio mettervi troppa paura. Viene giù il diluvio universale, perchè no.

Per il sesto appuntamento con la rubrica di Halloween, approcciamo la festività in modo del tutto diverso: ma che tipo di decorazioni ci sono in giro per i negozi, tutti già pronti per Natale? Lo scopriamo insieme con questo reportage del tutto poco serio e molto molto corto.

Buon divertimento.

Gli scheletri di plastica

Questi sono tristi, appesi a mo’ di prosciutti rinsecchiti alle porte di casa. Ne avevo uno piccolo attaccato al letto da bambina, per lo meno quello era fluorescente e ci vedevi la notte stile faro nel buio. Voto 4, metto 5 se luminoso.

Le caramelle

Okay, non sono decorazioni, ma ci sta nella lista, mettiamoli. Un punto in più per i supermercati che mettono la possibilità di comprare la cioccolata gluten free o senza lattosio, apprezzato. Le caramelle megagalattiche invece nei contenitori di plastica EXTRA LARGE mi sanno anche loro di plastica. I denti non ringraziano. Voto 3 +, la cioccolata non conta.

Cosi Appicosi da finestra

Avete presente, quei cosi gelatinosi che si attaccano alla finestra? Quelli che se li lasci troppo tempo sul vetro si sciolgono diventando tutt’uno con il vetro. Se poi sono scritte con sopra HALLOWEEN, nel giro di niente resta un triste WEEN senza capire a cosa faccia riferimento. Magari lo riusi per Natale, ma fa un po’ schifo. Voto 2.

Poster da porta

Questo è divertente dai, ci sono questi poster grandi quanto una porta con sopra DO NOT ENTER o sopra disegni demoniaci o spaventosi. Di notte fanno scena, di giorno forse no, ma divertono i bambini e pure me. In giro per la città ho visto qualche casa che li usa, sono carini. Voto 7.

Ragni di plastica

NO. Voto 0. Già mi bastano quelli veri che si fanno le passeggiate notturne per il bagno a caccia di femmine. Fuori, fuori.

Zucche varie

Quelle vere si possono cucinare e sono buone, senza dimenticarsi dei cupcakes alla zucca, le zuppe, o i risotti. Per quanto riguarda le zucche di plastica, quelle sono meno buone, non proverei a mangiarle. Voto 8.


“Cosa fai a Halloween?”

Essendo un martedì come un altro, non credo farò qualcosa di grandioso – non che lo faccia mai, sono una persona noiosa che preferisce stare chiusa dentro casa. Ma se non avete idee su che cosa fare, la mia rubrica che ancora regge può fare al caso vostro, trovate tutti gli articoli degli anni passati.

A presto gente del web, buono spavento!

Welcome Back! Forse è meglio andare a piedi.

Gli omini salva-vita della Ryanair che ti accompagnano per tutto il tuo viaggio

Viaggiare con la Ryanair è un’esperienza che toglie letteralmente il fiato: se per la malaugurata sorte, il tuo aereo partirà per l’ora di pranzo con un’ora di ritardo, l’aria si riempirà di odori sopraffini di panini precotti, pizzette, birra e vino di accompagnamento. Buon appetito. E se le mascherine adesso sono a scelta, te ne penti di indossarla quando la zaffata di cipolla raggiunge le tue povere narici.

Poi oh, metti caso devi anche alzarti per usufruire del bagno, che fai non ci vai? Ti alzi e ti fai sottile sottile, raggiungendo la porta della toilette-loculo, cercando di ricordarti la funzione di una semplicissima maniglia. La giovane hostess nel frattempo prepara il carrello perché è ora degli snack-profumi-acqua santa.

E lo sai già, sì, lo sai che hai scelto il momento peggiore per andare al bagno: quando hai finito ed esci dallo stanzino, il carrello e la hostess sono davanti a te sbarrandoti la strada verso il tanto agognato posto. Inizia la processione, stazione dopo stazione con il capo chino, offerta dopo offerta. Una carta non funziona, il pin è errato, spiacente non accettiamo cash e via, si perde ulteriore tempo. La testa di Fidanzato spicca dal sedile e sembra solo allontanarsi sempre di più.

Il passaggero accanto al tuo posto si alza per pietà. Esiste ancora gente cortese al mondo.

L’occhio stanco si chiude, fluttui nel dormi-veglia infernale cullato dal cuscino soffocante da viaggio, quando una voce ti desta all’improvviso: è il tuo capitano a 4000 decibel che ti fa sapere che siete quasi arrivati a destinazione. Nello spavento dai anche una gomitata al tuo vicino di posto, che non è Fidanzato, è il poveraccio che per pura sfiga si trova accanto a te durante questa lunga tratta.

Ma non fa niente, non fa niente. Ancora è vivo, non si è fatto male. Era il modo per ringraziarlo della cortesia precedente.

Il paesaggio sotto cambia, si passa la Manica ed arriva puntuale il Regno Unito con le sue nuvole fitte fitte che sembrano dire “stiamo bene qui Europa, crepate di caldo”. Tempo mezz’ora e l’aereo finalmente tocca terra, sequestrando equipaggio e passeggeri per un tempo che sembra immenso, causa mancanza di personale di terra all’aeroporto di Edimburgo.

Traduzione: mancava la scaletta.

“Signori, un attimo, cercherò di capire cosa sta accadendo, ci scusiamo per il disagio.” Il povero capitano è stanco e provato tanto quanto l’aereo stesso. L’aria condizionata spenta all’arrivo, viene riaccesa per non asfissiare i passeggeri zuppi di sudore.

In lontananza, ecco tre ragazzi di corsa che giungono in soccorso.

“Fateci scenneeeeee!!!” Urla qualcuno, scalpitando per un piatto di haggis e Mars fritti locali.

Si scende.

Ed anche oggi, non si dorme in aereo.

Yep.

Si parla dell’arrivo di un’ondata di caldo anomala, la gente sta correndo ai ripari per lunedì e martedì, quando le temperature quissù toccheranno i 30 gradi. Vi farò sapere come se la caverà la fauna del posto, non abituata ai 40 gradi all’ombra italiani durante una semplice gita a Roma.

Area 51: quattro gatti, un meme ed una gran festa

Era partito come uno dei raduni più grandi in assoluto; persone che avevano aderito quasi tutte per scherzo all’evento organizzato su Facebook per assaltare la famosa base segreta, l’Area 51, e trovare gli alieni.

Come è andata a finire?

Le autorità del posto erano state avvisate che ci sarebbe stato un po’ di caos, ma alla fine si sono presentate solo un centinaio di persone, arrivando dalle 3 del mattino del 20 settembre.

Lo sceriffo del posto ha dichiarato alla CNN che alla fin fine, la folla è stata buona, si sono divertiti senza causare danni.

“Avvicinatevi, guardate quello che potete, ma non attraversate,” è stato detto alle persone presenti davanti alla recinzione; se ci avessero provato, le conseguenze sarebbero state molto serie, il che ha fatto venire dei ripensamenti ai presenti.

Nessuno aveva voglia di finire in prigione, eh.

Un ragazzo è diventato un meme di internet, correndo come Naruto (uno dei requisiti che erano elencati nell’evento di Facebook) proprio dietro un reporter: è esilarante.

Ci sono state foto, musica e tanta birra in mezzo ai camper dei visitatori: una sorta di Woodstock aliena sotto il sole di settembre, chi truccato come un alieno, chi vestito con magliette sgargianti e mantelli stellari.

E pensare che era tutto nato come uno scherzo su Facebook.

Il Ragno che porta Guadagno

cobweb-921039_960_720
La ragnatela posso anche sopportarla.

Se avessi avuto il dubbio di vivere dentro la Stamberga Strillante, credo di averne avuto le svariate prove in questi giorni: l’avvistamento di ragnetti era diventato abituale, ma mai come il ragno che ha preso il possesso del lavandino l’altra settimana, proprio quando sono venute a trovarmi mia sorella con un’amica.

Essendo una persona seria e risoluta, sono fuggita trascinandomi dietro un asciugamano a caso, andandomi a rifugiare nella parte più lontana della casa – due metri dopo, mica vivo in una reggia.

Mi hanno trovato in uno stato serio e risoluto, come no!

Se il massimo di grandezza dei ragni “giganti” a cui ero abituata erano quelli con le gambe lunghe, tanto da dargli fastidio da bambina con la scopa in garage, quello nel lavandino era decisamente oltre ogni mia aspettativa.

Probabilmente se fossi rimasta per più tempo nel bagno si sarebbe presentato allungando una delle sue zampette pelose, nice to meet you.

Il piacere è mio, ma anche no.

Come è andata a finire? Ci ha pensato un Fidanzato esasperato all’ospite sgradito, mentre io meditavo tra il diventare tutt’uno con il divano o il purificare la casa con il fuoco così da fare fuori pure il topo che non si fa beccare.

Sì, soffro di una leggera (ma leggera, eh) forma di aracnofobia, quella che ti fa venire voglia di prendere le chiavi di casa e lanciarle al ragno con un bel “tieni, è casa tua adesso!”

Lato positivo? Si dice ragno porta guadagno.

Fringe Festival, l’arte nelle strade

IMG-20190719-WA0001

Arrivata l’anno scorso la prima cosa che notai scesa dal bus aeroporto-centro città, fu la grande ruota panoramica che venne messa proprio accanto allo Scott Monument, seguita dall’orda di gente ammassata per via principale, Princes Street. Non dico che tra un po’ si soffocasse, ma tra valigie, bambini, carrozzine, bambini (già l’ho detto?), si faceva veramente fatica a camminare.

Ecco, è dal 1° del mese che la situazione è tale e quale all’anno scorso, specialmente in orario di punta pranzo/pomeriggio/sera…

Sempre. Direi sempre.

Il perché di tanta gente? Il Fringe Festival!

Musica in ogni angolo, palchi che spuntano dai muri e dal pavimento, sedie e tavolini davanti ai pub che invitano a sederti e a restarci fino al giorno dopo; e poi gli artisti di strada che improvvisano assaggi di spettacoli per tutti, ma anche acrobati e comici.

La maggioranza degli spettacoli sono pubblicizzati in ogni angolo disponibile da locandine e manifesti; altrimenti, vieni assalito da ragazzi sorridenti con la faccia truccata multicolor che ti invitano a vedere il John di turno a teatro, vendendoti anche il biglietto.

Torni a casa carico di volantini tanto che potresti metterti a darli tu in giro (a gratis).

Parodie di Game of Thrones, musical più o meno seri, spettacoli con veterani della Seconda Guerra Mondiale, produzioni per i più piccoli, comici e ancora comici: sì, la comicità va alla grande al Festival, con il loro humor nero al limite del buon gusto che forse non sarebbe tanto apprezzato in Italia.

Oggi finisce in grande stile con tanto di fuochi artificiali sparati dal Castello di Edimburgo; la ruota panoramica verrà smontata e rimontata in tempo per Natale; i turisti torneranno alle loro case e gli studenti riempiranno gli edifici fino all’orlo.

Tutto regolare.

Foto di repertorio del Fringe, alcuni artisti di strada in mezzo alla strada (mi sembra ovvio)

15 Agosto, tiepido e nuvoloso

68296489_2488562898034167_6237499021645053952_n

Oggi dopo settimane ho rivisto ragazzini in divisa pronti per andare a scuola: dopo una vita passata a vedere negozi chiusi il 15 Agosto, ti lascia un po’ basito vivere in un posto dove questa giornata non sia una festa. Si va a scuola, parlano degli esami (gli A Levels), si va a lavoro.

Tutto regolare.

Niente mare, niente braciolata, niente uscite fino a tardi, niente fuochi d’artificio da vedere in spiaggia mentre passa la Madonnina sulla barca in mare… Oddio, poraccia, se qui ci fosse lo stesso culto probabilmente l’ultimo posto dove la porterei è proprio a fare un giro sulle acque del Mare del Nord che non è piatto come può essere il Mar Tirreno la sera.

Qui ci sono altre feste, altre tradizioni: non sono né meglio né peggio delle nostre, semmai diverse.

E va bene così, sai che noia se fossimo tutti uguali?

Buon Ferragosto lo stesso!

AirPods, hanno tagliato i fili al cellulare

Non pensavo andassero così tanto di moda, ma qui in giro ho visto una marea di persone con queste cuffie nelle orecchie. Cosa c’è di strano? Ma niente, dopotutto se hai uno smartphone Apple pare sia naturale come respirare avere gli AirPods.

Se non sapete cosa sono, si tratta degli auricolari bluetooth, quindi senza fili, che si connettono al tuo cellulare per farti sentire la musica, fare telefonate, quello che ti pare; puoi anche parlare con Siri, l’assistente vocale della Apple, metti caso ti senta solo.

“Siri, che tempo fa oggi?”

“Affacciati alla finestra e guarda.”

Ho visto madri e padri di famiglia, nonni e zii, ragazzi e ragazze con addosso questi cosi bianchi penzoloni dalle orecchie: ci manca solo che li mettano ai cani mentre li portano a spasso e abbiamo fatto.

Non ho niente contro ‘sti Airpods, sia chiaro, ma mi sanno proprio di scomodi.

O per lo meno, se penso all’accoppiata Io + Airpods. 

Come buttare 150£, in tre comodi esempi.

  • Mi immagino con queste cuffie nelle orecchie mentre aspetto il bus, quando arriva all’improvviso una folata di vento, facendomi volare una cuffia o un’altra in mezzo alla strada. Roba da farsi mettere sotto.
  • Mi sto per infilare la giacca, metto una manica, poi l’altra e sbam, sbatto contro l’orecchio: la cuffia viene inglobata dal pavimento sporco di un mezzo di trasporto/marciapiede o calciata da ignari passanti.
  • O ancora, puntualmente mi casca il cellulare dalle mani e quello si frantuma in millemila pezzi sul pavimento: quante volte le cuffie con il filo lo salvano da una morte certa, restando a mezz’aria stile Spider Man con la ragnatela?

Mi conosco. Sono quella che infila le tessere dei bus dove vanno i soldi, probabilmente sarei capace di infilarci anche un Airpod.

Boh, sarà che il mio vecchio auricolare sgangherato funziona ancora a dovere (e non funzionò più da quando pubblicò l’articolo), ma tagliare tutti ‘sti fili mi pare un tantino esagerato.

Luoghi Fantasma in giro per il mondo: quando l’uomo se ne va (no, non si parla di fantasmi)

Sono l’ambientazione perfetta per un libro o un film: città, centri commerciali, parchi di divertimento o villaggi che magari nel passato erano abitati ma che per svariati motivi sono stati abbandonati a sé stessi.

Nel migliore dei casi vengono demoliti, rimodernati per essere riutilizzati oppure diventano luoghi di interesse pubblico.

Vediamo insieme alcuni dei luoghi fantasma più curiosi (non ci sono veri fantasmi, andate giù tranquilli). 👻

Centri Commerciale Fantasma, Dead Mall d’America

Negli Stati Uniti li chiamano dead mall, centro commerciale morto, e credo renda proprio l’idea! Si tratta di luoghi che hanno chiuso i battenti per colpa della crisi, della concorrenza sempre più pressante degli acquisti on line oppure per lo spopolamento dei luoghi abitati più vicini. Restano lì in silenzio per anni, monumenti al consumismo, perfetti per girarci un film con gli zombie. E no, le scale mobili non funzionano.

Un empio lampante è stato quello del Rolling Acres Mall in Ohio, Stati Uniti. Era molto popolare negli anni ’70, con più di 140 negozi e un cinema. Un vero centro del divertimento colorato dove passarci le giornate o il weekend. Purtroppo a fine anni ’90 iniziò il suo declino, visto che alcuni negozi chiusero i battenti. Il cinema a tre sale venne chiuso nel 2008 dopo aver cambiato gestione. L’ultimo negozio se ne andò nel 2013, scrivendo la parola fine nella storia del Rolling Acres Mall.

Come è finita per la struttura originale? Il centro è stato demolito tra il 2017 e il 2019, ma restano queste foto affascinanti scattate nel 2014 da Johnny Joo.

Foto di Johnny Joo 2014, via architecturalafterlife.com

Foto di Johnny Joo 2014, via architecturalafterlife.com

Foto di Johnny Joo 2014, via architecturalafterlife.com

Mi ricorda solamente il centro commerciale al centro della terza stagione di Stranger Things, solo che questo è più inquietante.

Brr.

Le foto sono state prese dal seguente sito architecturalafterlife.com, ricco di altre immagini interessanti su luoghi abbandonati!

Parchi di Divertimento Fantasma, il Disneyland made in China

Wonderland Amusement Park doveva essere il più grande parco di divertimento dell’Asia a soli 32 chilometri da Pechino in Cina. I lavori però non fecero in tempo ad iniziare che dovettero fermarsi nel 1998: il terreno sul quale si stava costruendo era un territorio forestale e la politica di protezione di questi territori cambiò proprio in quegli anni dopo delle alluvioni devastanti.

Quando si parla di sfortuna.

Ci furono dei tentativi per riprenderne la costruzione nel 2008, ma non se ne fece niente. Rimaneva sì e no il castello spettrale mezzo costruito, un’altra parte a tema con castello medievale/fiabesco e un vialetto. E doveva diventare il parco più grande dell’Asia! Che tristezza.

Il castello più alto del parco, chiaramente ispirato a Disneyland. Non ha visto giorni migliori.

Ciò nonostante, sono arrivati turisti da tutto il mondo per fotografare il parco, data la grande popolarità sul web che lo chiamava il Disneyland Finto Cinese (China’s Fake Disneyland).

Wonderland Beijing 1
Foto del 2010: la vista del castello fiabesco.

Oggi non esiste più perché è stato completamente smantellato nel 2013 per fare posto a un grande centro commerciale. The End.

La città fantasma del Far West

Bodie era una piccola cittadina situata nella contea californiana di Mono, negli Stati Uniti. A vederla oggi sembra uscita da un film spaghetti western, manca solo lo sceriffo in città a cavallo e la banda musicale che suona. 🤠

Come se non bastasse, fa venire caldo solo a guardarla in foto. Mezzogiorno di fuoco.

Inizialmente si trattava di un piccolo centro abitato da poche persone, ma dopo la scoperta dell’oro nel sito vicino nel 1876, moltissimi minatori arrivarono a Bodie negli anni successivi. La popolazione ammontava tra i 5000 e 7000 abitanti.

La chiesa di Bodie.

Non le mancava niente: due banche, degli hotel, una chiesa, una prigione, una stazione ferroviaria, tanti saloon, pure il quartiere a luci rosse dove i minatori andavano a sperperare i loro guadagni. C’era anche una scuola, che venne costruita una seconda volta dopo che un bambino (cacciato dalla classe per il suo comportamento) le diede fuoco per sbaglio: pare che stesse giocando con dell’erba secca. Certo, certo…

Si beveva, si cantava, ci si ammazzava per le strade, si rubava: il Far West era la realtà a Bodie. Pare che ogni mattina, la gente si incontrasse e usasse dire “Have we a man for breakfast?” (Abbiamo un uomo per colazione?) per chiedere “è stato ucciso qualcuno questa notte?”

La violenza era all’ordine del giorno.

Sito minerario della Standard Consolidated Mining Company, sempre presso Bodie

Nel 1913 iniziò il suo declino: la Standard Consolidated Mining Company chiuse, i profitti minerari erano al minimo storico. Le rotaie della stazione ferroviarie vennero demolite, la popolazione diminuì di anno in anno, tanto che nel 1920 contava appena 120 persone.

Il suo successo era solo un lontano ricordo.

Nel 1961 venne dichiarata National Historic Landmark, diventando Parco Storico dello Stato da dover essere preservato. Ormai è a tutti gli effetti una città fantasma che può essere visitata: il tempo si è fermato nella cittadina, visto che tutto è stato lasciato esattamente come era a fine ‘800.

Qui su Google Maps, la cittadina di Bodie! Potete girare per le sue strade comodamente da casa.

Tuoni, Fulmini e Saette

Sì, sono stata ferma ed immobile alla finestra mentre fuori si scatenava l’inferno, cercando di fare uno scatto decente alla furia nei cieli. E se qualcuno dei palazzi davanti si sarà chiesto che cosa ci faceva una pazza con una macchina fotografica, tranquillo, non ti stava facendo le foto dentro casa. Capisco la preoccupazione, il led arancione mentre la macchina metteva a fuoco non smetteva di lampeggiare e credo da lontano sia sembrato un po’ inquietante.

Avevo una missione ieri sera: farmi accecare dai lampi per una misera foto.

Ne arriva uno che ricorda i rami di un grande albero, scatto, ma ovviamente i miei riflessi non sono quelli di Superman.

Foto inutile.

Nella testa aleggiano i consigli del giovane insegnante di fotografia di Udemy: usa il treppiede, imposta un tempo di esposizione adeguato o rischierai di fotografare solo le nuvole! 

Io, da brava studente, non faccio niente di tutto questo.

Mea culpa.

Non posso lamentarmi, ma i tuoni mi fanno pure un po’ paura manco fossi un gatto: mi basta una saettina, piccola piccola, magari come quella di Harry Potter e siamo tutti felici e contenti. Inoltre, il temporale si sta allontanando di fretta, non ho tutto questo tempo.

Abbasso lo sguardo sullo schermino per impostare una ISO adeguata e sento un oooh di stupore: intorno a me si fa giorno.

“Ehi, quello era proprio bello!” Commenta mia sorella.

Ne ho perso un altro.

Me ne sto ancora là con la macchina fotografica intorno al collo, valutando se alla fine la cinghia sia più utile come cappio – quello che l’insegnate userebbe se solo sapesse che razza di “””fotografa””” sono.

Il temporale si sposta verso le montagne, devo sbrigarmi.

Ora o mai più.

Scatto a raffica, lascio fare alla macchina fotografica la sua magia e poi arriva lui, il fulmine che si lascia immortalare.

Certo, alla fine la foto è uscita mossa lo stesso e ce ne sono sicuramente di migliori in giro per il web: ma che soddisfazione.

lighting bolt