Due fra le traduzioni e gli adattamenti più strani in anime e videogiochi

Avevo pubblicato tempo fa un articolo riguardo la traduzione dei titoli dei film dall’inglese all’italiano, parlando di come in alcuni casi le traduzioni fossero risultate un po’ strane, facendo passare un film drammatico per una commedia – caso eclatante di Se Mi Lasci Ti Cancello.

Ma quando parliamo di anime, cartoni animati tratti dai manga giapponesi, la situazione non migliora mica, anzi.

Il più delle volte la traduzione italiana veniva effettuata prendendo come riferimento il prodotto già tradotto in inglese: vediamo quindi che cosa hanno combinato gli americani per quanto riguarda i Pokémon e Ace Attorney.

Le stranissime “ciambelle” di Brock, Pokémon

Nel cartone animato dei Pokémon, Ash, Misty e Brock erano i protagonisti indiscussi della serie, viaggiando in lungo e in largo per catturare Pokémon, i piccoli mostriciattoli colorati dai poteri tutti diversi. Gottacheccemmol era la famosa sigla storpiata da tutti, cantata in italiano da Giorgio Vanni.

Voglio andare dove mi va e non fermarmi qua…

Nell’episodio 25 dell’anime, Brock ha in mano dei tipici onigiri, polpette di riso con ripieno di pesce, piatto tipico giapponese.

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Brock con le sue “ciambelle” – fonte WikiPokemonCentral

Come li chiama nel doppiaggio? Ciambelle al gusto di salmone. Le ciambelle. Al samone.

Che bontà!

In Inglese, avevano tradotto gli onigiri con doughnuts, pensando che il termine fosse più familiare allo spettatore occidentale: peccato che Brock non stesse reggendo per niente delle ciambelle.

Nel nuovo doppiaggio italiano sono chiamate polpette di riso: chissà se oggi avessero deciso di mantenere il termine onigiri anche nell’adattamento inglese visto il successo della cucina orientale dopo quasi 25 anni.

L’America di Ace Attorney

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Phoenix Wright

Ma le ciambelle di Brock non sono nulla se si pensa a cosa si è fatto per la traduzione di Ace Attorney, serie di videogiochi iniziata nel 2001 per il GameBoy Advance che poi negli anni è arrivata anche su tutte le altre piattaforme.

Si interpreta il giovane Phoenix Wright, avvocato alle prime armi, che deve cercare di provare l’innocenza dei suoi clienti durante il processo, presentando prove e scegliendo le parole giuste per convincere il giudice.

Ogni riferimento alla cultura giapponese è stato eliminato; la storia che si svolge chiaramente in Giappone, nell’edizione occidentale è ambientata a Los Angeles; la giovane assistente di Wright, Maya Fey, è ghiotta di hamburger invece che di ramen; l’accento di un personaggio proveniente da Osaka ha un forte accento texano che viene reso nei sottotitoli del gioco. Quest’ultimo è un escamotage usato anche in altri videogiochi (es. la serie Yakuza) ed anime, per cercare di rendere la differenza tra l’accento di un personaggio ed un altro che altrimenti nella traduzione e doppiaggio si perderebbe del tutto.

Con il passare del tempo, mettici pure che i giocatori più giovani sono cresciuti e sanno ormai cosa sia il Giappone, certi dettagli saltano all’occhio subito e stonano con l’ambientazione. Per esempio, c’è un omicidio che avviene in un templio sperduto nelle montagne, chiaramente legato alla fede shintoista; o ancora, quando il personaggio di Phoenix Wright ha il raffreddore, indossa una mascherina: in Giappone è sempre stato normale indossarla se malati, mentre nel 2001 in Occidente le indossavano solo i medici. Il personaggio nella traduzione deve spiegare che il suo medico gli ha consigliato di indossarla per non far ammalare gli altri…

E ci fermiamo qui.

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Obiezione! Tipica scena durante un caso in Ace Attorney.

Insomma, tradurre ed adattare un’opera da una lingua all’altra non è mai semplice, ma ci si prova alla meno peggio. Fortunatamente più si va avanti e meno si stravolge l’opera originale, come giusto che sia: più onigiri e meno ciambelle!

Il cibo quello buono

Okay, sarà che al Lidl sarà quasi tutto fatto in Germania, ma detto fra noi chissene frega. Quando leggo il marchio Italiamo ho capito che devo lasciare perdere tutto quello che ho intorno per accaparrarmi anche l’ultimo biscotto simil-cantuccino sullo scaffale.

Foto della spesa della scorsa settimana, uscita sfocata forse dal troppo giubilio.

Ero abituata alla settimana USA che facevano nei Lidl in Italia, quella dove potevi trovare marshmallow, hamburger e barattoloni di burro d’arachidi come se piovesse per farci i muffin: ecco, qui adesso lo trovi ovunque, non hai bisogno della settimana americana.

Ma hai bisogno, estremamente bisogno della settimana dedicata all’Italia.

Perché dite quello che volete, ma sentire il sapore del prosciutto cotto come deve essere fatto, le olive e i cantucci (prodotti in Germania) ti fa sentire come se giusto per il momento della degustazione te ne fossi tornato in Italia.

Il momento è molto, molto breve.

Coppie socialmente distanziate erano attorno agli scaffali speciali del Lidl, stile api sui fiori, caricandosi i carrelli di pasta e sughi; ho preso l’ultimo pacco di cantucci con velocità per poi dileguarmi alla ricerca dell’olio Monini che non c’era.

Ovvio.

E nemmeno la mozzarella, che quella buona la mangio solo sulla pizza della pizzeria napoletana quando vogliamo sgarrare… Detto da una che la mozzarella non l’ha mai potuta soffrire in vita sua.

Certe cose ti accorgi che ti mancano solo quando non ce le hai sotto il naso.

Le olive ce le siamo già fatte fuori ovviamente, sono state le prime a perdere contro la nostra voracità, ahimè.

Adesso pare che al Lidl sia il turno della settimana francese, anche se molti richiedono a gran voce quella greca: ma a giudicare dallo stato degli scaffali durante quella italiana, io la proporrei più spesso.

Tipo una volta ogni due mesi, ogni uno; ogni tre settimane; ogni due, toh.

Ogni giorno.

E lo dico che non sono assolutamente di parte, no no.

Buon appetito.

Canzoni Disney: meglio l’originale o il doppiaggio?

Se dicessi che tutte le canzoni dei cartoni animati Disney siano meglio in originale mentirei spudoratamente: abituata a sentirle in lingua italiana, quando mi capita di ascoltarle in inglese sembrano sbagliate.

C’è da dire che però, alcune superano le altre nel doppiaggio e viceversa, per lo meno secondo le mie orecchie.

Mettiamo a confronto alcune delle mie canzoni Disney preferite a colpi di note!

Be Prepared (The Lion King) – Sarò Re (Il Re Leone) – 1994

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La canzone Sarò Re cantata dal personaggio di Scar ne Il Re Leone è sempre stata una delle mie canzoni preferite: doppiato da Tullio Solenghi, le parole di Scar trasudano perfidia ed astuzia ad ogni battuta.

In lingua originale è doppiato da Jeremy Irons con l’aiuto del doppiatore Jim Cummings per raggiungere note troppo alte per Irons nella parte cantata: per non giocarsi le corde vocali, hanno dovuto avere un back-up. La risata malefica alla fine della canzone mi ha sempre dato i brividi in italiano, mentre in inglese è nettamente sottotono, forse proprio per questo problema di voce che ha avuto Irons.

Il titolo Be Prepared si traduce come state pronti, mentre in italiano si è voluto dare più importanza al desiderio di Scar di volere diventare re della savana con sarò re. La musicalità della lingua italiana si sposa con il ritmo della canzone, vantaggio per catturare il pubblico solo alle prime note.

La versione inglese perde, punto per l’Italia!

🇬🇧Yes, my teeth and ambitions are bared / Be prepared!

🇮🇹 (letterale, Sì, i miei denti ed ambizioni sono scoperte / state pronti!)

Affiliamo le zanne perché / sarò re!

Qui potete ascoltare il confronto: Inglese e Italiano.

Hellfire (The Hunchback of Notre-Dame) – Fiamme dell’Inferno (Il Gobbo di Notre-Dame) – 1996

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Hellfire è la canzone del giudice Frollo, antagonista ne Il Gobbo di Notre-Dame ammaliato dalla giovane Esmeralda. Nella sua canzone esprime l’angoscia e l’orrore nei confronti di questa emozione che lo porta verso il peccato, il desiderio per una zingara sensuale.

Si tratta sicuramente di una delle canzoni più mature ed oscure della Disney che viene subito compresa da un adulto: l’ho apprezzata solamente da più grande, quando ho rivisto il film.

La potenza della voce di Eros Pegni è innegabile, ma la versione finale in italiano mi sembra sia stata edulcorata rispetto al testo originale:

🇬🇧Like fire / Hellfire / This fire in my skin / This burning / Desire / Is turning me to sin
🇮🇹(letterale, come il fuoco / fuoco d’inferno / questo fuoco nella mia pelle / questo bruciante / desiderio / mi spinge verso il peccato)
È il fuoco d’inferno / Che brucia dentro me / Mi spinge al disastro /E non so più che far

Frollo non fa tanti giri di parole, o scegli me o la pira e addio; qualcuno ha cambiato canale, stiamo guardando Il Trono di Spade? Macché, è sempre un cartone animato della Disney.

🇬🇧Hellfire / Dark fire / Now gypsy, it’s your turn / Choose me or / Your pyre / Be mine or you will burn
🇮🇹(letterale, fuoco d’inferno / fuoco oscuro / adesso gitana, è il tuo turno / scegli me oppure / la tua pira / sii mia oppure brucerai)
Sei pronta? / Gitana / Lo so che tornerai / Ti aspetto all’inferno / Le fiamme oppure mia

Alla fine però mi piacciono entrambe, quindi si tratta di un pareggio.

Qui il video in Inglese e Italiano.

I Won’t Say I’m in LoveTi Vada o No (Hercules) – 1997

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Cantata da Megara “Meg” nel film Hercules, esprime la confusione della ragazza che si sta lentamente innamorando dell’eroe; nonostante lei voglia nascondere i suoi veri sentimenti, le Muse li conoscono e la invitano a farsi avanti.

🇬🇧No chance, no way, I won’t say it, no no / (You swoon you sigh why deny it oh oh)
It’s too cliche I won’t say I’m in love 

🇮🇹(letterale)
In nessun modo, per niente, lo dirò, no no / (ti manda in estasi, sospiri, perché negarlo)
è da cliché, non dirò che sono innamorata

No so perché non l’ammetterò mai / (Ti vada o no, l’ami e dillo, oh oh)
Ma è certo che l’amo e non lo saprà

Se in lingua originale Meg è decisa nel rispondere alle Muse con un “no chance, no way” (ma neanche per sogno!), in italiano alla fine del ritornello afferma di amare Ercole ma che lui non lo saprà mai. Insomma, la Meg italiana sa di avere una cotta e sembra che ne stia parlando con le amiche, quella inglese è più chiusa e confusa.

Preferisco comunque la versione italiana per la musicalità delle parole e per la voce di Barbara Cola.

Qui il video in Inglese e Italiano.

Curiosità! Il doppiaggio italiano vinse il Miglior Doppiaggio Straniero indetto dalla Disney stessa, con tanto di complimenti per l’adattamento delle canzoni: non si può dimenticare il compianto Alex Baroni che prestò la sua voce per le parti cantate del giovane Ercole.

I’ll Make A Man Out of YouFarò di te un uomo (Mulan) – 1998

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Nel 1998 usciva Mulan, film incentrato sulla figura leggendaria di una ragazza che si arruola nell’esercito al posto del padre, andando a combattere gli Unni per proteggere la Cina. La canzone Farò di Te un Uomo è cantata dal Capitano Li Shang mentre allena le sue nuove truppe, all’inizio impreparate e senza speranza.

In originale si fa riferimento alla forza dell’acqua, del fuoco e del vento, elementi naturali da cui trarre energia; nella traduzione italiana si è persa l’acqua, ma è comparso un vulcano attivo.

🇬🇧Be a man / We must be swift as the coursing river
Be a man / With all the force of a great typhoon
Be a man / With all the strength of a raging fire
Mysterious as the dark side of the moon

🇮🇹(letterale)
Sii uomo /  Dobbiamo essere veloci come lo è il fiume che scorre
Sii uomo / Con tutta la forza di un tifone grandioso
Sii uomo / Con tutta la forza di un fuoco che arde
Misteriosi come il lato oscuro della luna

E sarai / Veloce come veloce è il vento
E sarai / Un uomo vero senza timori
E sarai / Potente come un vulcano attivo
Quell’uomo sarai che adesso non sei tu

Purtroppo, devo dire che il messaggio di Li Shang in italiano stona con le immagini concept art mulan gif GIF by Disneydell’addestramento finale in cui Mulan e gli altri sono dei soldati provetti: canta “quell’uomo che adesso non sei tu” ma intanto Mulan è arrivata in cima ad un palo di legno con sole due braccia e corre con due pesi sulla schiena.

Ma questi sono solo dettagli, la canzone ti stimola a scalare una montagna sia in inglese che in italiano: favolose entrambe!

Qui il link dei video: Inglese e Italiano.

Curiosità! Jackie Chan doppia Li Shang nella versione cinese, ed ecco  il video musicale con tanto di arti marziali.

I’m Still Here (Treasure Planet) – Ci Sono Anche Io (Il Pianeta del Tesoro) –  2002

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Chiaro adattamento de L’Isola del Tesoro di Stevenson, il film è ambientato nello spazio dove incontriamo pirati spaziali, alieni, navi galattiche e robot. Nonostante il Pianeta del Tesoro fu un flop commerciale, è stato rivalutato nel tempo: chissà, forse i bambini che hanno visto il film nel 2002 adesso sono diventati adulti e sono affezionati al ricordo di quel film biustrattato da tutti.

Purtroppo pare che i film Disney steampunk (vedi Atlantis) o di fantascienza, se non si chiamano Star Wars non fanno soldi: sono generi di nicchia che non fanno arricchire chi sta in giacca e cravatta.

La canzone I’m Still Still Here è cantata da John Rzeznik della band Goo Goo Dolls, quelli che forse conoscerete per Iris dal film City of Angels con Nicholas Cage. In italiano è stata riscritta e interpretata da Max Pezzali, con tanto di video di lui che canta durante la proiezione del film.

Il messaggio di credere nei propri sogni, continuare a seguirli nonostante il resto del mondo ti remi contro è reso in entrabe le lingue: in particolare mi piace questa strofa riscritta in italiano “chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te”.

🇬🇧They can’t tell me who to be
Cause I’m not what they see
Yeah, the world is still sleeping
While I keep on dreaming for me
And their words are just whispers and lies
That I’ll never believe

🇮🇹(letterale) Non possono dirmi chi devo essere, perché non sono quello che vedono
sì, il mondo sta ancora dormendo mentre io continuo a sognare per me
e i loro mondi sono solo sussuri e bugie in cui mai crederò

Ti potranno dire che
Non può esistere
Niente che non si tocca o si conta o si compra perché
Chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te

Direi anche qui si finisce con un pareggio!

Qui i link dei video: Inglese e Italiano.


Ci sono canzoni dei classici Disney che vi piacciono più in inglese o in italiano?

Tradurre i titoli dei film è un gioco da ragazzi (o quasi)

Per farsi conoscere all’estero, essere tradotti è inevitabile: non tutti hanno dimestichezza con l’inglese. Peccato che però parte dell’opera originale si perda nella traduzione: che sia un gioco di parole o una semplice sfumatura linguistica, non importa.

Ricordo che durante le lezioni di linguistica all’università, la prof di turno aveva lanciato una sfida a noi studenti: sareste capaci di tradurre ed adattare il titolo di un film straniero in lingua italiana?

Vietato lasciare il titolo del film in lingua originale, perché dopotutto, si trattava di un esercizio… Esercizio che a un certo punto sembrava più da settimana enigmistica che da aula universitaria.

Di sicuro avevo capito una cosa: adattare opere di altre lingue nella propria non è per niente semplice.

Vediamo alcuni titoli di film popolari e come sono stati resi in italiano: sono o non sono all’altezza dell’originale?

Eternal Sunshine of the spotless mind – Se Mi Lasci Ti Cancello (2004)

A man and a woman lying on a sheet of ice, there is a large crack in the ice beside them.
Locandina del film, da Wikipedia.

Film del 2004 con Jim Carrey e Kate Winslet, in italiano è famoso come Se Mi Lasci Ti Cancello. In Inglese, il titolo è una citazione della poesia Eloisa to Abelard di Alexander Pope, traducibile come “l’eterno splendore della mente candida”.

Nella traduzione si perde la raffinatezza del titolo, facendo direttamente riferimento alla trama del film: in questo mondo, si possono cancellare i ricordi legati ad una persona per sempre così da non dover soffrire più.

Prima di vedere il film, solo dopo aver letto il titolo pensavo che si trattasse di una commedia romantica americana stereotipata con Jim Carrey, famoso per i suoi film comici: al contrario, è originale e ben scritto. Dopotutto, bisogna ricordare che Carrey ha avuto modo di mostrare le sue capacità drammatiche in film come The Trueman Show: quindi non solo comicità.

“Ah ma ci sta Jim Carrey quindi fa ridere e basta.”

Assolutamente no.

Reservoir Dogs – Le Iene (1992)

Reservoir Dogs.png
Locandina del film, da Wikipedia.

Film d’esordio di Quentin Tarantino del 1992, Reservoir Dogs è famoso in Italia come Le Iene. La trama ruota intorno a un gruppo di ladri ingaggiati da Joe Cabot, pezzo grosso della malavita di Los Angeles, per rubare dei preziosi diamanti: il colpo però non va come previsto… E questo è solo l’inizio.

In Inglese il titolo Reservoir Dogs non è stato inventato da Tarantino ma per caso da un cliente del Video Archive, negozio dove il regista lavorò in gioventù. Il cliente aveva richiesto il film Au revoir les enfants di Louis Malle, pronunciando male il titolo francese.

Uscì in Italia con il nome Cani da Rapina, ma venne rititolato in un secondo momento come Le Iene – Cani da Rapina. Se si pensa al carattere dei personaggi, al loro linguaggio scurrile ed azioni violente, il titolo Le Iene può accendere l’interesse dello spettatore.

Il famoso programma televisivo italiano si è proprio ispirato al film, sia per il titolo che per come vestire i famosi inviati in giacca, cravatta e occhiali scuri. No, non è una coincidenza!

Heathers – Schegge di Follia (1988)

Heathers (1989).png
La locandina del film, da Wikipedia.

Film uscito nel 1988 con protagonisti due giovanissimi Christian Slater e Winona Ryder, è una commedia nera adolescenziale che ha riscosso molto successo; nel tempo è stato prodotto anche un musical e una serie TV ispirati al film.

Heathers racconta la storia di una ragazza di un liceo americano, Veronica Sawyer, che fa parte del gruppo più popolare della scuola, le Heathers: tutte e tre hanno lo stesso nome, sono ricche, belle e spietate nei confronti degli studenti più sfigati. C’è da dire che però Veronica si è stancata di essere loro amica e vorrebbe ritornare alla sua vecchia vita da “nerd”: forse l’occasione per liberarsene è l’arrivo a scuola di un nuovo ragazzo ribelle ed affascinante di nome J.D. Quando i due iniziano ad uscire insieme però, Veronica si rende conto che J.D. non sta scherzando quando parla di voler eliminare i suoi compagni di scuola.

“Now there’s a school that self-destructed, not because society didn’t care, but because the school was society.”

“Lo vedi? Questa è una scuola che si è autodistrutta non perché la società non la curava, ma perché quella scuola era la società”

J.D. (Christian Slater) in Schegge di Follia 

Il titolo in italiano, Schegge di Follia, fa riferimento ai due ragazzi protagonisti: la coppia innamorata farà una pazzia dopo l’altra, ritrovandosi l’uno contro l’altro in una battaglia con sfondo la loro scuola.

Forse mantenere il titolo originale Heathers non avrebbe catturato allo stesso modo il pubblico italiano come negli Stati Uniti: Heather negli anni ’80 era uno dei nomi più popolari tra le ragazze dei licei. 

Un po’ come se avessero chiamato il film Valentine, Alessandre o Federiche, nomi molto diffusi alla fine degli anni ’80 in Italia.

Clueless – Ragazze a Beverly Hills (1995)

Clueless film poster.png
Locandina del film, da Wikipedia

Ricordate Clueless? Forse lo conoscerete come Ragazze a Beverly Hills, film adolescenziale del 1995. Ci sono fra i vari interpreti dei giovanissimi Alicia Silverstone (Batgirl in Batman & Robin), Breckin Meyer (visto in Franklin & Bash) Donald Faison (famoso per essere stato Turk nella serie TV Scrubs), Paul Rudd (Antman della Marvel).

Quando l’ho visto in inglese, ho collegato solo dopo che fosse proprio quel famoso Ragazze a Beverly Hills. Mai sospettato: anzi, pare che per scriverlo si siano pure ispirati al libro classico Emma di Jane Austen.

Clueless è un aggettivo che in italiano si può tradurre come incapace, sprovveduto, ingenuo: le protagoniste sono proprio così all’inizio del film, ma forse chiamarlo Ingenue non avrebbe avuto lo stesso fascino sul pubblico italiano verso gli States.

Interceptor – Mad Max (1979)

MadMazAus.jpg
Locandina del film, da Wikipedia.

Film del 1979 di George Miller, Mad Max ha dato inizio alla famosa saga distopica ambientata in Australia in un futuro non troppo lontano da noi, con protagonista Mel Gibson.

Il primo film in Italia uscì come Interceptor: invece di conservare il titolo del film originale in inglese Mad Max, ne hanno inventato un altro sempre in inglese.

Ci sono stati altri tre film dopo il primo:

  • Interceptor – Il Guerriero della Strada (1981), che in inglese era semplicemente Mad Max 2;
  • Mad Max Oltre la Sfera del Tuono (1985), tradotto dall’originale Mad Max Beyond the Thunderdome;
  • Mad Max: Fury Road (2015) che ha mantenuto il titolo originale anche in italiano. Ha vinto anche 10 Oscar ed è il film australiano con più premi Oscar in assoluto, giusto per dirla tutta.

Certo, Poteva andare peggio: potevano tradurlo come Max il Matto. Ho i brividi, non pensiamoci.


Avreste fatto una traduzione diversa? A volte, forse è meglio mantenere il titolo originale.

Mai giudicare un film dal titolo tradotto, ricordatelo.