Imparare le lingue minacciato da un gufo: Duolingo

L’applicazione del gufetto verde la conosciamo quasi tutti: a colpi di ottimismo, Duo ti sprona ad imparare una nuova lingua che può essere l’inglese o la meno conosciuta navajo.

La domanda che mi faccio è: funziona per davvero o è una cavolata pazzesca creata solo per passarci il tempo sul bus o in bagno per poi dimenticarsene? 

C’è da dire che essendo gratis ed avendo delle pubblicità di tanto in tanto, poteva essere molto peggio: agli inizi era un miscuglio di immagini e parole accatastate insieme e non ti dava chissà quante nozioni di grammatica. Oggi invece è veloce e piacevole da vedere, non ci si può lamentare.

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L’evoluzione di Duo, la mascotte di Duolingo.

L’app è stata lanciata alla fine del 2011: ha subito variazioni e miglioramenti, così come Duo, il gufo mascotte. Se agli inizi era stilizzato, nel 2012 aveva invece un grazioso sguardo da pazzo assassino che ti avrebbe fatto sparire se solo avessi osato saltare la lezione giornaliera; si è rilassato nel 2014, per poi cambiare ancora nel 2019 per essere il gufetto carino e coccoloso di oggi.

Avranno capito che per invogliare la gente ad imparare una lingua non bisogna avere una mascotte con lo sguardo da film horror.

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Non fissatelo per troppo tempo o vi risucchierà l’anima ed inizierete a parlare tedesco.

O spagnolo.

Fate voi.

Come funziona, alla meno peggio

Appena lo scarichi, il gufo ti fa fare un test di piazzamento se già conosci una lingua, altrimenti ne scegli una nuova da imparare ed inizi il tuo percorso. Ci sono varie lezioni, puoi ascoltare la pronuncia di una parola più volte e leggerne pure il significato.

I corsi sono tantissimi: inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano, giapponese, cinese, coreano, portoghese, arabo e tanti altri. Qui sotto, potete vedere il numero di “studenti” impegnati in ogni lingua: al primo posto c’è il corso di spagnolo, l’italiano invece è poco sotto l’inglese. Mica male. Screenshot_20190802-164253_Duolingo

Per provarlo dopo tanto tempo, ho deciso di riprendere giapponese. Sì, dico riprendere perché lo iniziai 10 anni fa in preda all’entusiasmo per Death Note (un manga e anime famoso) per poi lasciarlo perdere perché dovevo studiare altro per i compiti in classe e pure perché non potevo studiare anche inglese se avessi scelto lingue orientali all’università e bla bla bla, non ce ne frega niente.

Ho iniziato la prima lezione, imparando i numeri da 1 a 4, insieme a qualche cosina dal sillabario hiragana. Sì, se noi abbiamo un solo alfabeto, il giapponese possiede invece tre sillabari principali: hiragana, katakana e kanji. Perché semplificarci la vita? Però quando inizi a leggere i nomi sotto le immagini (dopo 10 ore a decodificarle manco stessi leggendo geroglifici nel deserto) che soddisfazione!

Ovviamente, non tutte le domande del corso sono così semplici: le cose si fanno complicate quando sparisce l’immagine perché lì casca l’asino se hai una memoria di un bradipo ubriaco.

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Se raggiungi l’obbiettivo giornaliero che ti eri prefissato in partenza (5, 10, 15 o 20 minuti di esercizio al giorno), l’app ti regala i forzieri con le gemme.

E se vuoi il doppio delle gemme, ti tocca guardare 30 secondi di pubblicità di dubbio gusto morale riguardo giochi farlocchi copie di Candy Crush o finti anti-virus per cellulare che appena le installi te lo fa sparire di mano, mano compresa. Non è obbligatorio, ma per delle gemme questo ed altro: vuoi mettere comprare il completo elegante al gufetto?

Duo ti ricorda che è arrivata l’ora di esercitarti con una semplice notifica: se salti un giorno di esercizio, perdi la costanza, i punti e pure la fiducia che aveva Duo in te.

E qui devi iniziare ad avere paura.

Meme e Video

Perché?

Dal 2018 girano alcuni meme (fenomeni di internet) proprio al riguardo della mascotte che viene chiamata scherzosamente Evil Duolingo Owl (Gufo di Duolingo Malavagio). Su Tumblr qualcuno pubblicò un post con la seguente notifica di errore durante un esercizio:

“Ops, non è corretto. Mettiti in salvo.”

Ripensando al gufo dallo sguardo assassino del 2012, verrebbe paura anche a me nel leggere una cosa simile.

Così prendendo la palla al balzo, l’account ufficiale dell’app su Twitter pubblicò questa immagine.

Duo ti piomba in casa se non continui il tuo corso. Sei stato avvisato.

Per poi arrivare al al 1° Aprile 2019, Pesce d’Aprile, con la pubblicazione di questo video che introduceva la nuova opzione per invogliarti a studiare la lingua: un mega Duo che ti ricorda fisicamente di aprire l’applicazione… 

Ma quindi? Serve o no?

Non è malaccio, dico davvero, anche se per imparare una lingua ci vuole tanto tempo e dedizione che non sono per niente quei miseri 15 minuti al giorno. Certo, è pur sempre un inizio visto che ti permette di memorizzare un po’ di vocaboli che altrimenti non conosceresti affatto.

Se siete determinati e volete proprio imparare una nuova lingua, il mio consiglio è quello di affiancare anche altre risorse a Duolingo: tipo altre applicazioni o materiale gratuito online riguardo la grammatica.

Da solo, manco il gufo assassino può fare miracoli.

Con questo però non vuol dire che non possa essere usato tanto per divertimento o esercizio…

O per farsi sentire dire cose carine.

duo
“Il tuo duro lavoro paga!” Awwww, che carino. Grazie, Duo.

Ecco, appunto.

Meno male che hanno cambiato gufo, va’.

さよなら – Sayonara! (pure se non è tanto usato come si crede, ma vabbè, fa figo lo stesso)

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