Gli orrori animati della famigerata Dingo Pictures

Ho visto il baratro dell’animazione e vi dirò anche perché. La mia anima ha lasciato il mio corpo mortale durante la visione di questi cartoni orrori animati, rendendomi un involucro vuoto: e visto che ho sofferto, dovete farlo anche voi.

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Logo della Dingo Pictures dal loto sito web, sì.

Sto parlando dei cartoni animati della casa d’animazione tedesca Dingo Pictures, famigerata per aver creato cartoni di dubbio gusto estetico che in un modo o nell’altro sono finiti come extra su dischi di alcuni giochi di serie C per la PlayStation.

Internet si è interessato a questi cartoni fatti malissimo, usandoli in remix originali per prendere in giro il doppiaggio pessimo tedesco, inglese, italiano, spagnolo… Insomma, un circo dell’orrido. Un esempio è il video del 2012 con una canzone sopra la clip dal film “Dinosaur Adventure”, un chiaro stravolgimento del capolavoro Alla Ricerca della Valle Incantata (2000).

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Yeeeee

Il senso? Non esiste: è così ridicolo da non avere una spiegazione logica.

Ma chi è la Dingo Pictures? Esistono ancora?

Cosa li ha spinti a fare questi cartoni?

Sicuramente non il voler raggiungere fama e gloria, forse per fare solo un po’ di soldi.

E manco tanti.

Che coraggio.

Le poche informazioni al riguardo sono tutte su un solo sito, Mockbusters, e pare che nemmeno siano del tutto veritiere. Niente citazioni, nessuna intervista ai diretti interessati, nulla di nulla. Esiste un sito in inglese e tedesco, ancora attivo, che mostra una lista delle loro “opere” ferma al 2006.

Cercare di trovare la verità dietro la Dingo Pictures è come cercare di trovare la risposta al quesito è nato prima l’uovo o la gallina? Sembra di andare a caccia di un mostro leggendario di cui si hanno solo delle antiche pitture rupestri a forma di animale demoniaco; ci si trova in una terra popolata da mostri sproporzionati e dai nomi bizzarri che ti trascinano verso la pazzia.

Dal sito web della Dingo Pictures, ecco alcuni dei loro personaggi più famosi, uno meglio peggio dell’altro. Aiuto.

Le Origini

Pare che sia stata fondata da Ludwig Ickert e Simone Greiss, marito e moglie (forse), entrambi artisti ed attivi nel campo dell’intrattenimento tedesco; esistono sul web un paio di foto che li ritrae in gioventù, chi su un palco, chi con un gruppo musicale, ma potrebbero essere dei perfetti omonimi.

Chissà.

Spesso compaiono i nomi di Armin Drogat (produttore e doppiatore) e Roswitha Hass (sceneggiatrice e autrice di libri per bambini).

Insieme hanno realizzato vari cartoni animati low budget che sono stati doppiati in inglese e poi prodotti come video giochi per la PlayStation: era presente un mini gioco puzzle e delle immagini da colorare.

Le Storie

Le storie sono ispirate alle fiabe moderne o ai film Disney più famosi come Il Re Leone: vi basti sapere che nella versione della Dingo Pictures, il fulcro della trama sono dei diamanti che si contendono il Leone Padre (Mufasa farlocco) e una Pantera Nera.

O come non parlare del Gobbo di Notre Dame, dove il povero Quasimodo viene lasciato in prigione con un fischietto dimenticato da tutti (Esmeralda compresa)? Alla faccia della solidarietà.

E poi c’è anche Camelot, ispirato alla leggenda di Re Artù e i suoi Cavalieri della tavola rotonda: questo film è intramezzato dalla narrazione di Merlino interpretato da un attore – tale Armin Drogat in carne ed ossa – tanto per cambiare il format.

Pocaonthas prende solo il nome dal film originale della Diney, disegnando gli inglesi come dei cowboy con tanto di saloon nel nuovo mondo; Wabuu è Meeko, il procione, ma qui parla e si innamora di una gatta.

Wabuu | SuperEpicFailpedia Wiki | Fandom
Io sono Wabuu, non ho le scarpe.

Gli sfondi e le animazioni sono riciclati da film a film, così come i personaggi copiati  spudoratamente da qualche modello superiore; le musiche si ripetono e il più delle volte il volume è così alto da superare la voce dei personaggi.

Le battute sono scontate, a volte razziste, maschiliste e stereotipate: gli indiani che ripetono augh, il cuoco che è italiano e gesticola, gli inglesi in Tarzan che sono doppiati con un accento forzatissimo “british”.

La fine?

Nel 2006 la casa di produzione Dingo Pictures è defunta: sarà stato per il successo del film in 3D impossibili da ricopiare a matita? Ci sarà stato qualche motivo oscuro dietro la  loro sparizione?

Dingo Pictures Studio
La casa di Ickert, nonché sede della Dingo Pictures.

Uno Youtuber russo si è interessato così tanto a questa misteriosa Dingo Pictures che ha deciso di andare sul posto, nella cittadina di Friedrichsdorf come indicato nella pagina web: si è trovato davanti ad una casa immersa nel verde, abitata al piano superiore da altre persone.

A quanto pare, secondo i vicini di casa, Ludvig Ickert non viveva più lì dal 2006.

La cassetta delle lettere ancora porta il loro nome, ma dei due fondatori nessuna traccia.

Quindi?

Forse non sapremo mai tutta la verità dietro la Dingo Pictures: Roswitha Hass è deceduta nel 2015, Ludwig Ickert avrebbe 74 anni e potrebbe essere ancora in vita o in un centro anziani (sempre secondo Mockbuster); né lui, né qualche parente ha mai commentato il “successo” di questi film, stessa cosa la Greiss che pare viva in Germania.

Resterà per sempre un mito, un bruttissimo ed esilarante mito.